LA STORIA DI STEFANIA, UNA GIOVANE FORNACETTESE DOCENTE UNIVERSITARIA IN AMERICA

inserita il: 18/07/2017 13:00

LA STORIA DI STEFANIA, UNA GIOVANE FORNACETTESE DOCENTE UNIVERSITARIA IN AMERICA

Dopo aver mosso i primi passi a Fornacette, suo paese natale, si è trasferita a Pisa per laurearsi in fisica alla Scuola Normale Superiore. È poi volata a Monaco, per un dottorato di ricerca, fino alla sua ultima (per adesso) tappa: il mondo accademico statunitense. È stato questo il “corsus honorum” di Stefania Gori, giovane fornacettese che, in pochi anni e tanti chilometri, è riuscita a diventare docente di fisica all’Università di Cincinnati, nell’Ohio, dove già da due anni insegna a ragazzi poco più giovani di lei.

Stefania Gori vanta una preparazione di altissimo livello. Laureata con lode alla Scuola Normale Superiore di Pisa, ha proseguito il suo percorso seguendo un master in fisica teorica, sempre alla Normale di Pisa. Dopo un dottorato di ricerca al Tum di Monaco di Baviera, Stefania è approdata negli Stati Uniti, dove tutt’oggi fa ricerca, interviene a convegni e conferenze e lavora. L’America ha accolto Stefania prima con un assegno di ricerca triennale all’Università di Chicago, proseguito per i successivi due anni in Canada, al Perimeter Institut di Waterloo. A suggellare questo iter e premiare tutto il suo impegno la selezione e l’assunzione come docente all’Università di Cincinnati, assieme a un cospicuo finanziamento a sostegno di un progetto di ricerca di durata quinquennale.

“La vicenda della nostra concittadina Stefania – dichiara il Sindaco del Comune di Calcinaia, Lucia Ciampi - rappresenta un esempio lodevole. Il suo cammino, certamente faticoso e foriero di molti sacrifici, testimonia infatti come l’impegno e la determinazione possano permettere di ottenere traguardi incredibili. Auguro a Stefania che le sue competenze e professionalità possano esser riconosciute e valorizzate presto anche in Italia. Sarò lieta di conoscerla personalmente in occasione di un suo prossimo rientro in terra calcinaiola”.