Il 2 Maggio ricorre l'80esimo anniversario della morte del partigiano calcinaiolo Vasco Corsi

inserita il: 02/05/2024 12:08

Il 2 Maggio ricorre l'80esimo anniversario della morte del partigiano calcinaiolo Vasco Corsi

La Resistenza significò il ripudio definitivo dell'esperienza fascista. L'opposizione di pochi che, durante il ventennio, avevano affrontato esilio, carcere e confino, divenne con la Resistenza un fenomeno di massa.
In primo luogo la Resistenza ebbe il carattere di rivolta morale: contro il nazismo, contro il fascismo e contro tutto ciò che essi avevano rappresentato in Europa: negazione della libertà, oppressione degli altri popoli, culto della violenza, spirito di sopraffazione.

Il Comune di Calcinaia ha tre importanti figure di partigiani che hanno versato il loro sangue nella lotta per la libertà: Ateo Garemi, Nevilio Casarosa e Vasco Corsi.

In particolare il 2 Maggio ricorre l'ottantesimo anniversario dalla morte di Vasco Corsi.

Vasco venne ucciso il 2 maggio del 1944 alla testa di una formazione partigiana dei F.T. P.F. (Francs tireurs partisans français) a Rochepaule, nel dipartimento dell'Ardèche

Vasco Corsi che nelle brigate partigiane portò il nome di battaglia di “Comandante Pierrot” era nato il primo settembre 1913 a Calcinaia da una famiglia di modeste condizioni figlio di Santi e Maria Barachini entrambi braccianti. Anch'egli, come molti altri nostri concittadini, dovette emigrare in Francia nel 1936 per trovare un lavoro dignitoso e poter sopravvivere.

Ad Arles, in Provenza, dove ancor oggi risiedono e lavorano i discendenti di numerosi italiani originari della nostra terra, Vasco Corsi si ambientò con facilità prendendo rapidamente coscienza dei problemi dei lavoratori e della necessità di lottare per la loro emancipazione.

E così verso la metà degli anni Trenta Vasco iniziò a partecipare all'attività sindacale prendendo parte alle lotte antifasciste del popolo francese e successivamente alle battaglie politiche del Fronte Popolare.

E' in questo periodo che Corsi aderì al Partito Comunista francese e ne divenne un dirigente per il settore dell'immigrazione, incarico che stava ricoprendo allo scoppio della guerra e nei tragici giorni della successiva invasione della Francia da parte dell'esercito tedesco del maggio 1940.

Sin dai primi giorni dell'occupazione nazista il partigiano calcinaiolo prese attivamente parte alla Resistenza di cui divenne presto un dirigente nella zona di Arles.

Il 22 maggio 1942 cadde nelle mani della polizia del governo collaborazionista di Vichy e viene sottoposto alle torture più infami. Ma Vasco non parlò!

Condannato all'ergastolo da un tribunale militare di Marsiglia, Corsi continuò a conservare la fiducia nella vittoria sul nazifascismo e si comportò con fiera fermezza.

All'inizio del 1943 riuscì ad evadere dal carcere, ma dopo appena sette giorni di libertà, proprio mentre stava per raggiungere una formazione partigiana, cadde di nuovo nelle mani della Gestapo.

Rinchiuso nel carcere di Le Puy, subisce le torture più raffinate, ma non tradisce i compagni di lotta. Nel settembre i partigiani lo liberano insieme ad altri resistenti.

Nuovamente libero, Vasco Corsi raggiunse nell'Ardèche le formazioni partigiane divenendo dopo breve tempo il comandante capace e coraggioso di una di esse.

Alcuni militanti democratici francesi che ebbero modo di conoscerlo lo descrissero abilissimo nella falsificazione di documenti con i quali trarre in inganno i controllori militari tedeschi.

Ancora dalla Francia sono costantemente arrivate testimonianze delle sue azioni di partigiano combattente che fanno di Vasco Corsi un esempio luminoso di eroe popolare, degno veramente delle migliori tradizioni di lotta partigiana del nostro Paese.

Il 2 maggio 1944, alla testa della sua formazione, il partigiano Vasco Corsi cadeva combattendo i nazisti in terra di Francia, la patria adottiva che volle difendere e per la quale versò anche il proprio sangue.

Il Governo francese ha tributato il proprio riconoscimento a Vasco Corsi con l'alta onorificenza della Croce di Guerra, due strade portano il suo nome una ad Arles, sua patria d'adozione e l'altra a Calcinaia.

Il 24 ottobre 1971 alla presenza dei rappresentanti della città di Arles il Comune di Calcinaia ha posto sotto il colonnato d'ingresso del Municipio una lapide alla memoria del sacrificio di Vasco Corsi accomunandone il ricordo di altri due “ragazzi” caduti per la libertà, Ateo Garemi, di cui l'ente ha ricordato l'ottantesimo anniversario dalla morte nello scorso dicembre, e Nevilio Casarosa che morì durante uno scontro a fuoco il primo luglio del 1944.

Alla memoria Vasco Corsi circa trent'anni fa è stata intitolata la Scuola Primaria di Primo Grado di Calcinaia.

Il Comune di Calcinaia intende onorare Ateo Garemi, Vasco Corsi, Nevilio Casarosa e tantissimi altri che scelsero di sacrificare la propria vita per donare all'Italia libertà e democrazia, nella consapevolezza di essere debitori del loro coraggio e del loro sacrificio. Figure che giovani e ragazzi, ovvero coloro che stanno costruendo o costruiranno l'Italia del futuro, non devono dimenticare.