La Torre grande detta degli Upezzinghi
Questa torre è il monumento emblematico del centro storico di Calcinaia nonché la più antica testimonianza, oggi visibile, dell’antico insediamento castellano.
L’edificio è databile alla prima metà del Duecento; tradizionalmente la sua proprietà si fa risalire agli Upezzinghi che furono dal X secolo alla fine del XIII secolo un’importante famiglia che esercitò i diritti di signoria sul paese e su di un vasto territorio tra l’Arno e l’Era, comprendente i pievanati di Calcinaia e di Travalda. Nacquero qui a Calcinaia alcuni dei figli più illustri del casato, tra questi: Uguccionella madre del Conte Ugolino di Donoratico-Della Gherardesca e Gualtieri che fu podestà di Siena.
La torre è la più antica testimonianza del primo insediamento castellano sorto nelle vicinanze dell’importante pieve di San Giovanni Battista che controllava l’attraversamento sul fiume Arno. L’edificio ha una pianta rettangolare, costruito in blocchi di arenaria e pietra verrucana fino al secondo piano, presenta un paramento in laterizio per i livelli successivi. Si notano sulla facciata nove mensole scolpite che raffigurano uomini, animali e figure geometriche-floreali, analoghe a quelle di alcuni edifici coevi del vicino castello di Vico Pisano. Le mensole, affacciate sulle rispettive buche pontali, avevano una funzione decorativa e statica al tempo stesso poiché servivano a sorreggere i tre ballatoi lignei sui quali si aprivano le tre finestre rettangolari della facciata; l’utilità di questi balconi, spesso collegati tra loro da scale esterne, era quella di dare ai piani della torre una maggiore superficie calpestabile. L’attuale porta d’ingresso, disassata rispetto al resto ed assai angusta, è stata ricavata in epoca successiva poiché si suppone che l’originario accesso dell’edificio si trovasse sul fronte meridionale.
Dopo la costruzione della nuova cerchia muraria della “terra murata” di Calcinaia (1287) voluta dalla repubblica pisana, che impose anche l’allontamento degli Upezzinghi (1290), la cui fedeltà a Pisa era dubbia , la torre divenne di proprietà pubblica e vi venne stabilita la residenza del capitano, un ufficiale con giurisdizione civile e penale sul castello.
La torre assieme alla casa affianco fu sede dei rappresentanti del potere fino alla metà del Quattrocento quando la Repubblica di Firenze che aveva conquistato Pisa ed i suoi territori nel 1406, dispose che l’edificio venisse privato delle sue funzioni non essendo più strategico, vista la crescente rilevanza che stava assumendo la vicina Pontedera, alla cui podesteria il paese di Calcinaia fu annesso. L’edificio venne così dato a censo dai Capitani di Parte Guelfa, nel 1541, alla famiglia fiorentina dei Giuntini che la tenne fra le sue proprietà in cambio di un esiguo tributo annuale da versare alla Signoria.
Dopo i Giuntini, i proprietari furono i Barbieri che acquisirono la torre alla metà del Seicento, alla morte dell’ultimo discendente del casato, il monumento entrò a far parte di un beneficio ecclesiastico e a fine Settecento venne acquisito dalla famiglia Chiocchini per passare ai Puccetti nel 1879.
I proprietari riscuotevano un affitto sulla torre che era abitata da una famiglia indigente; le precarie condizioni statiche, nel maggio 1920, spinsero il Comune a dichiararla inagibile disponendone l’evacuazione. Pochi mesi dopo, il terremoto del 7 settembre del 1920, inflisse gravi danni all’ antico edificio; fu necessario provvedere ad un urgente consolidamento, il monumento venne a tal scopo acquistato dal Comune (1921) ed i lavori di restauro, terminati il 22 gennaio 1924, portarono alla sostituzione di alcuni solai interni, al consolidamento della struttura e all’aggiunta di una merlatura “in stile” che fece raggiungere alla torre l’attuale altezza di 18 metri.
A seguito della riparazione di alcuni danni causati dalle schegge durante la Seconda Guerra Mondiale, la torre cadde in stato di abbandono fino al 1999 quando a cura dell’Amministrazione comunale di Calcinaia venne restaurata e adibita a sede museale-espositiva.
Ricerca storica a cura di Christian Ristori
Texts to be translated for historical information about tourist sites in the municipality of Calcinaia.
The big Tower called degli Upezzinghi
This tower is the most emblematic monument of Calcinaia's old town and the oldest evidence of the ancient castle that is still visible today.
The building dates back to the first half of the thirteenth century. It was originally owned by the Upezzinghi, which was the town's feudal family from the 10th to the end of the 13th century. Some of the most illustrious sons of the family were born here in Calcinaia, including: Uguccionella, the mother of Count Ugolino mentioned in Dante's Divine Comedy.
The building has a rectangular plan and was built with blocks of sandstone and verrucana. After the construction of the new city walls (1287) commissioned by the Republic of Pisa and the subsequent expulsion of the Upezzinghi family (ca. 1290), the building became public property and it became the residence of the captain, an officer with civil and criminal jurisdiction over the castle.
The building, along with the house next door, functioned as a seat of power until the middle of the fifteenth century when the Republic of Florence, which had conquered Pisa and its territories in 1406, ordered that the building should be sold to private owners.
The monument was bought by the city in 1921 and the restoration work, which was finished on 22nd January 1924, led to the replacement of some interior floors, the consolidation of the structure and the addition of the battlements that made the tower reach its current height of 18 meters. After suffering damage in World War II, the tower was restored in 1999 and converted into a museum.